Amore, rigore ed eterni ritorni

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In questa puntata il nostro Bepi fa una clamorosa figura di palta.
“Niente di nuovo”, direte voi. E invece è riuscito a fare peggio del solito, dimenticandosi del compianto Khalidou Fadiga.

Il problema è che aveva ragione lui: Fadiga non è compianto e anzi forse sta meglio di tutti noi. Ma durante la diretta lo avevano convinto del contrario. Quando le cose si fanno per bene…
Vabbè, speriamo di avergli allungato la vita di un paio d’anni.

A lui eravamo comunque arrivati parlando della grande tradizione calcistica delle visite mediche finite male: calciatori quasi ufficializzati e poi rimandati a casa, o costretti a stare fermi per lunghissimi periodi.

Tra questi non c’è Kevin Constant, anche se in campo non si notava la differenza tra quando giocava lui e quando invece la squadra giocava in dieci. Il nostro eroe si è ritirato da poco, nell’indifferenza generale (nessuno se n’è accorto), e noi vogliamo rendergli omaggio.

Ma abbiamo tempo anche di declinare in chiave calcistica l’eterno ritorno di Nietszche e di fare una seconda fenomenologia del calcio di rigore.

Il podcast della puntata

Non perdetevi i nostri deliri: potreste pentirvene. Quindi ascoltate la puntata in podcast e ve ne pentirete comunque.