Basta aeroplanini a Firenze. Ora tocca a Paulo Sousa.

Ah, era juventino.
Sì, lo era.
Ehm.. sicuro?
Sì, quante volte te lo devo ripetere?
Ma magari giocava nell’Ascoli e ti stai confondendo..
No, fattene una cazzo di ragione. Abbiamo un allenatore che giocava nelle merde.
Siamo fregati.
Mah. Vedremo. Certo non parte bene eh…

Unknown

Leggete questo dialogo aspirando alcune lettere e saprete di cosa si parla in questi giorni nei migliori e peggiori bar di Firenze. L’oggetto dei dubbi dei tifosi si chiama Paulo Sousa ed è il nuovo allenatore della Fiorentina. Archiviata la separazione con Montella (che ha ottenuto la custodia di Gilardino e la condivisione di Pizarro) la società di Della Valle è pronta a ripartire affidandosi all’ex allenatore del Basilea. Una scelta forse azzardata ma su cui Pradè in primis ci ha messo la faccia.

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Nato nel 1970, ha militato in squadre come il Benfica, lo Sporting Lisbona e il Borussia Dortmund. In Italia ha reso grande la Juve, l’Inter e il Parma. Ha vinto ben due Champions League con i tedeschi gialloneri e i torinesi bianconeri. Come allenatore non ha fatto proprio benissimo: dalle esperienze oltremanica con Swansea e Leicester (sfoggiando capigliature orribili) ai campionati minori: Ungheria (Videoton, non non ce la siamo inventata ora); Israele (Maccabi) e appunto Svizzera con il Basilea.

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Questa è l’occasione della vita. E già tutti lo odiano. Oltre alla memoria lunga dei tifosi sia Salah che Gomez hanno storto un po’ il naso aspirando a progetti un pochino più ambiziosi. E neanche il gruppo proveniente dal Villarreal (Rodriguez, Borja Valero, Rossi) non si è ancora apertamente schierato con la nuova guida. E il mercato è ancora da costruire. Insomma, un inizio in salita e una montagna da scalare, a piedi. Buona fortuna Paulo (mi sa che ne avrai bisogno).