Convocazioni Nazionale: ecco i perché delle esclusioni.

La Nazionale di Cesare Prandelli prende forma in vista della Confederations Cup, la competizione più sentita dopo il torneo di magrasso del venerdì sera.

Le convocazioni sentenziate dal CT azzurro sono le seguenti: Buffon, Marchetti, Sirigu, Abate, Astori, De Sciglio, Maggio, Chiellini, Bonucci,  Barzagli, Candreva, Giaccherini (sì, ancora lui), Cerci, Aquilani, De Rossi, Diamanti, Pirlo, Marchisio, Montolivo, Giovinco, Balotelli, El Shaarawy, Gilardino.

Oltre al fatto che ci sono quasi tanti portieri quanti sono gli attacanti (una lieve sproporzione, ma tant’è…), salta subito all’occhio che ci sono alcune esclusioni illustri dalla lista. Vediamo assieme chi è stato lasciato a casa e perché.

Andrea Ranocchia (Inter) – Prandelli ha atteso 12 mesi che venisse finalmente baciato da una principessa e si trasformasse in un principe. Lui, con tutta la sua buona volontà, ha fatto la cavia nei film di #StramaPornostar per l’intera stagione, col risultato che l’unico principe che avevano in squadra s’è pure rotto. E lui si guarderà le partite della Nazionale dal divano.

Angelo Ogbonna (Torino, ancora per poco) – Pare che abbia subito un infortunio nella doccia degli spogliatoi, dov’è inciampato sulla sua terza gamba e, cadendo, pare abbia sbattuto violentemente la testa su quella di Balotelli. Ibarbo si tira fuori: “Vero che ero solo a 600 km di distanza, ma in quel momento ero girato dall’altra parte”.

Pablo Daniel Osvaldo (Roma) – Ci dovremmo chiedere perché di solito venga convocato e invece siamo qui a spiegare per quale motivo è stato escluso dalla squadra. Principalmente perché è un mona.

Marco Sau (Cagliari) – Non supera la fase di preconvocazione perché il bus della Nazionale ha solo due posti per bambini al di sotto del metro di altezza.

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