Dennis Wise, ovvero la storia di dr. Dennis e mr. Wise

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Dennis Wise è stato uno dei molti giocatori “croce e delizia” del calcio inglese. Uno che ha incantato gli sguardi e rotto le facce.

Parlare di Dennis Wise significa parlare della colonna di un Chelsea pre-Abramovic che negli anni ’80 faceva da pendolare tra Premier e Championship, e che solo a metà degli anni ’90 – grazie soprattutto a due allenatori giocatori come Ruud Gullit e Gianluca Vialli – iniziò a mettere in bacheca trofei importanti come la Coppa delle Coppe del 1998 (vedi articolo su Mimmo di Carlo).

È in questo Chelsea che il nostro Dennis lascia un’impronta indelebile. Dal 1990 al 2001, undici stagioni, molte delle quali vissute da capitano, 332 presenze e 53 goal, alcuni memorabili: la bellissima rovesciata nell’ 1-1 contro lo Sheffield Wednesday nel 1994/1995; o il gol – sempre del pareggio – contro il Milan nel girone di Champions League del 1999.
Wise ha visto passare sulla maglia del suo amato Chlesea sponsor come Commodore, Coors, Autoglass. Robe di altri tempi.
A livello numerico, con il suo numero 11, era un centrocampista atipico: centrale ma con ottimi tempi di inserimento, rabbia, corsa e grinta made in UK. Questo però è il Dennis del Chelesea. L’arrivo di Ranieri alla guida dei Blues coinciderà con la sua ultima stagione e l’approdo di Dennis nella squadra in cui proprio il nostro Claudione nazionale scriverà la storia: il Leicester.

Dennis Wise, un uomo da non portare a letto

Ecco, in quel momento si rompe qualcosa. Non si tratta solo di un momento di forma starordinaria o di un certo modo di giocare. Si tratta del naso e della mascella del suo compagno di squadra Callum Davidson. È stata una reazione durante un allenamento? Una rissa in un bar? Un diverbio a bordo campo?

Niente di tutto questo. Si tratta di un assalto nel letto.

Il problema è che Dennis senza Chelsea non è più lo stesso. La stagione con le Foxies inizia subito male: cartellino rosso alla seconda giornata per un litigio con Viera. E poi prosegue peggio: viene sfiorata la rissa, durante la cena di squadra di Natale, con il compagno Robbie Savage. Il motivo? Un regalo non capito. Dennis aveva regalato un dildo a Savage il quale non la prese benissimo.

Dennis però è anche questo. Non è lui che sbaglia, ma sono gli altri che non hanno abbastanza British humour.

Tornando al caso Callum. Durante il ritiro estivo in Finlandia, il 18 luglio 2002, Dennis si trasfroma in Mister Wise e, a dispetto del nome, prende a pugni Callum Davidson nella sua stanza di albergo. Davidson che fino a quel momento – da quello che riporta la stampa britannica – se ne stava sdraiato sul suo letto. Mister Wise gli fracassa naso e mascella facendo così perdere al difensore scozzese parte della stagione.
Motivo? Non si sa.
Morale della favola, Mister Wise viene cacciato dal Leicester.

Dennis, la rinascita

Da qui in poi inizia un nuovo capitolo, dove Mister Wise, lascia nuovamente il post al Dottor Dennis. Nella nuova veste di allenatore-giocatore Dennis ha scritto la storia del Millwall.

Quando Dennis venne chiamato alla guida dei Lions (ottobre 2003), il Millwall militava in Campionship. Dennis, nonostantre la serie minore e la scarsa confidenza con le luci della ribalta, portò i leoni in finale di FA Cup. La prima della loro storia. Se la giocò contro il Manchester United di Ronaldo e Van Nisterloy, che siglarono le reti del 3-0 finale.

Ma il risulato qui non conta. È “semplicemente” storia. Il Millwall si presentò con mezza squadra infortunata – compreso lo stesso Dennis che, però, quella storia non aveva ancora finito di scriverla.

Infatti, come diretta conseguenza del fatto che lo United era già qualificato per la Champions, il Milwall si trova a giocare per la prima volta i preliminari di Coppa Uefa. E chi segna i primi storici gol in Europa? Neanche a farlo apposta, Dennis. 1-1 all’andata a Londra e il gol dell’1-3 nella sconfitta sul campo deglli ungheresi Ferencváros – con annessa rissa per le vie di Budapest e due tifosi del Millwall accoltellati.

Vedete? Non è colpa di Dennis, lui ha solo bisogno dell’ambiente giusto nel quale esprimersi.

Oggi Dennis Wise è consulente tecnico del Como per conto della Sent, la società proprietaria del club. Con uno come lui – incluso il suo Mister Wise Side – mi aspetto di rivedere il Como in serie B in due anni (iperbole, dal momento che il Como gioca in D), per giocarsi poi la finale di Coppa Italia contro la Juventus.