Giovucininco, e la Juve va: 2-1 al Milan in Coppa italia.

Questa sera, noi di Palle di cuoio, volevamo dimostrarvi che possiamo ponzare titoli più brutti di quelli della Gazzetta, se vogliamo.

Detto ciò, anche stasera era serata di Coppa Italia e a Torino tira aria di big match, con buona pace di chi aveva fame e preferiva un big Mac: Juve e Milan una di fronte all’altra per l’ennesima sfida, l’ennesima rivincita.

La partita inizia in maniera frizzante e i rossoneri passano in vantaggio dopo sei minuta con una gran bella azione iniziata da Boateng, “velata” dal Pazzini e finalizzata dal solito El Shaarawy, lasciato però colpevolmente solo: un faraone in mezzo al deserto, ed è già 1-0. Si svegliano poi i padroni di casa, Matri si muove tantissimo e non combina un’accidente, come troppo spesso gli capita da un anno a questa parte, se si eccettua un colpo di testa a lato su cross di Giovinco; lo stesso Sebastian trova quindi il pareggio al 12′ con una punizione a scendere che sorprende un non incolpevole (diciamo una mummia) Amelia. Ancora protagonista la formica atomica in un paio d’occasioni, quando spreca un contropiede su un passaggio smarcante di Acerbi (sì, proprio Acerbi, avete letto bene) e poi quando tenta di avviare un’azione in velocità ma viene steso da Mexes: nell’occasione Conte s’incazza, vuole il rosso diretto per maltrattamento e percosse a minore, ma il giallo per cui opta Mazzoleni basta e avanza.

Il secondo tempo inizia quasi bene, qualche fiammata, molti cambi, ma in pochi minuti la partita s’affloscia verso una gran rottura di coglioni di cui vi risparmiamo una dettagliata descrizione. Si arriva ai supplementari, squadre lunghe e stanche, palle sprecate come se piovessero; ma la Juve è più lesta e un Vucinic in palla (subentrato a Giovinco nella ripresa) sfrutta bene un contropiede lanciato da Giaccherini (burrosissima la difesa del Milan, ai limiti dello scandalo) e rifinito con un po’ di culo da De Ceglie: il montenegrino è solo davanti al portiere e non può sbagliare quello che sarà infine il gol vittoria. Sbagliano invece Niang e Isla; il primo fa tutto bene su una bella azione in verticale e poi letteralmente passa il pallone a Storari, il secondo (autore di una prova sottotono; praticamente di merda) si posiziona bene per raccogliere un passaggio dalla sinistra di Vucinic, è solo soletto e a tutto il tempo di calciare il più classico dei rigori in corsa, di prendere la mira, di tirare un bolide stratosferico, d’improvvisare una catapulta infernale, di cuocere due uova al tegamino… ma spara sul piede di Amelia, bravo e fortunato nella reazione.

Finisce quindi 2-1, giusto perché qualcuno la doveva pur vincere, sebbene sia stata la classica gara da pareggio. In semifinale la Juve troverà la Lazio vincente contro il Catania.

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