I più grandi affari della serie A degli ultimi 15 anni.

La serie A è bella perché ci regala grandi emozioni, sul campo e non solo. Il calciomercato regala periodicamente volti nuovi che rimarranno impressi ai ragazzi che compilano l’album delle figurine… e a pochi altri.

Di seguito, una selezione dei più grandi affari degli ultimi 15 anni. Per non dimenticare.

serie a bidoni vampeta

1998: Patrick Kluivert al Milan. Nell’Ajax si è guadagnato la reputazione di cecchino, grazie a una media di circa un gol ogni due partite, e si guadagna presto spazio nella nazionale oranje. Arriva al Milan come il colpo dell’anno e, oltre ai sei gol fatti in trenta partite, riesce nell’impresa di prendere due traverse a porta vuota in una sola partita; passato al Barcellona, segna 90 gol in 180 partite. Per fortuna che nello stesso anno il Milan prese anche Bogarde…

1998: Fabio Junior alla Roma. Ci vollero trenta miliardi a Sensi per portarsi a casa l’uragano blu. Non si capì mai né perché lo chiamavano così, né perché la Roma spese trenta miliardi per comprarsi quella ciofeca.

1999: José Mari al Milan. Il degno sostituto di Kluivert, potremmo dire. Acquistato per l’imponente cifra di 40 miliardi di lire, scatenò fin da subito l’ilarità della stampa spagnola, che ricordò ai milanisti come Mari fosse capace di fare sì qualcosa, ma non di segnare.

2000: Fabiàn O’Neill alla Juventus. La riserva ideale di Zinedine Zidane: cinque anni sontuosi al Cagliari lo hanno imposto come uno dei calciatori più interessanti della serie A. A Torino riesce a mantenere una forma fisica degna di un pluricentenario e la dirigenza bianconera impiega la bellezza di due anni per riuscire a sbarazzarsene.

2000: Vampeta all’Inter. Famoso non si sa bene se per esser un gran centrocampista o per aver posato nudo per una rivista gay, Vampeta arriva in nerazzurro sponsorizzato da Ronaldo, suo compagno in Nazionale e all’epoca del PSV. Gioca la bellezza di 8 partite, dimostrando di essere una sola. Rimane all’Inter una stagione e nel 2002 vince un mondiale.

2000: Vratislav Gresko all’Inter. A dirla in breve, uno dei più grandi affari della Juve.

2001: Javi Moreno al Milan. El Topo fu un altro acquisto spettacolare dei rossoneri, che lo pagarano più di 30 miliardi delle vecchie lire e rispedirono il pacco al mittente dopo sole sedici, penose presenze in campionato.

2001: Dražen Brnčić all’Inter. Dal Milan, pedina di scambio nell’affare Pirlo. Non giocò nemmeno una partita. A Milano nemmeno se lo ricordano, qui a Venezia purtroppo sì…

2001: Athirson alla Juventus. Per acquistarlo dal Flamengo Luciano Moggi dovette fare ricorso alla FIFA, vista l’ostilità del club brasiliano verso l’idea di cedere il nuovo Roberto Carlos. Roberto Carlos sta ancora ridendo.

2001: Lucas Castroman alla Lazio. In quel ruolo, quell’anno, forse solo Magallanes riuscì a essere più infame.

2002: Francesco Coco all’Inter. L’acquisizione del promettente fluidificante dal Milan avviene tramite un convenientissimo scambio alla pari con Clarence Seedorf. Coco in nerazzurro giocò 26 partite in tre anni, Seedorf trascinò i rossoneri a vincere 2 Champions League, 2 coppe Uefa, 2 campionati, 1 coppa italia, 2 supercoppe italiane, 1 mondiale per club.

2003: Ruben Olivera alla Juventus. El Pollo viene acquistato per 3 milioni e mezzo dal Danubio come l’erede di Zinedine Zidane; evidentemente un’etichetta che porta scalogna: dopo una ventina di presenze e svariati prestiti in giro per il mondo, lascia i bianconeri svincolato a fine contratto. Lo stesso anno, per 8 milioni, il Milan acquista Kakà.

2004: Mido alla Roma. Era la Roma di Prandelli. E poi di Voeller. Di Sella e poi di Del Neri. Infine di Conti. Serviva l’attaccante giusto da alternare a Montella, un vero gigante d’area. Mido era quello sbagliato.

2009: Diego e Felipe Melo alla Juventus. 50 milioni complessivi per la rinascita bianconera. Certo.

Se volete aggiungere qualche nome fondamentale che abbiamo tralasciato, commentate e aggiungeremo!

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