Oggi non vogliamo darvi dei semplici pronostici. No, noi di Palle di cuoio vogliamo fare molto di più: vogliamo riflettere assieme a voi su quello che un pronostico può significare per chi lo fa, per chi lo legge, per chi ne è in qualche modo coinvolto, direttamente o indirettamente.
Partiamo da una situazione realistica: poniamo caso che noi si indichi vincente, nella partita tra Gazzera Chirignago e Real Pontelagoscuro, una delle due squadre; o che al massimo si pensi a un pareggio. Certo succederebbe che una delle squadre finirebbe dunque per vincere, o in ultima istanza potrebbero pareggiare entrambe (del resto è molto difficile – anche se non impossibile – che pareggi solo una delle due). Mettiamo caso anche – per dare un po’ pepe alla situazione – che dagli spalti voli un insulto all’arbitro o alla di lui madre (notoriamente poco seria nei costumi). Non pensate alle conseguenze che tutto ciò potrebbe avere sulle vostre vite?
Pronosticare il risultato di una partita non è come fare una pernacchia a una paperella. Le paperelle a volte aiutano a inzuppare i biscotti nel tè, ma le partite no: le partite si guardano allo stadio e lì al massimo trovate il caffè in barattolo, che si scalda da solo e probabilmente è pure radioattivo.
Dunque, voi che giocate a indovinare i risultati delle partite, non sottovalutate la questione. Se domani il Milan dovesse vincere, pensate a quanti figli potrebbe avere Seedorf nei prossimi nove mesi. Se la Juve dovesse perdere, pensate a quanti soldi Cesare Ragazzi potrebbe incassare da qui a fine campionato. Se il Chievo dovesse pareggiare, pensate alle chiavi inchiavate nei chiavistelli da coloro a cui non chiava niente del Chievo (ma non commettete l’errore di scordarvi dei pandori).
Ecco perciò che oggi non vogliamo darvi dei pronostici esatti, ma proporvi di riflettere sulle vostre azioni e non solo su quelle alla moviola. Pensate a quanto possa essere importante segnare una ics in schedina, se poi sotto non si trova il tesoro.
Comments are closed.