Il Toro annienta il Pescara

Il Torino c’è. La squadra di Ventura sotterra un fin troppo modesto Pescara e mostra di essere avversario tosto per questa Serie A. All’Olimpico finisce con tre reti a zero: a segno Sgrigna, Brighi e Bianchi, più un rigore fallito dallo stesso Bianchi sullo 0-0.

Prima mezzora di noia e tatticismo. Squadre molto accorte e spazi ridotti. La partita la fa il Torino, che in avanti cerca le giocate di prima della coppia d’attacco, senza trovare incisività. Quando si va sugli esterni l’azione si spegne contro una buona difesa abruzzese. Grande possesso palla per i granata ma soprattutto per vie orizzontali: unica emozione un lancio per Sgrigna sul filo del fuorigioco con tiro debole da posizione defilata. Parata facile di Perin.

Poco prima della mezzora la svolta: Bianchi si incunea in area e viene atterrato da Terlizzi. Per l’arbitro è rigore e rosso diretto. Netto il penalty, farà discutere l’espulsione ma la decisione non sembra scandalosa. Lo stesso capitano va sul dischetto, ma si fa respingere il tiro. Si resta sullo 0-0.

La superiorità numerica però cambia la partita, nonostante l’inserimento di un altro difensore nelle file del Pescara. Prima Santana spara alto da buona posizione e poi Bianchi fa la sponda per Sgrigna: esordio e primo gol in serie A, 1-0.

Torino da qui in poi padrone del campo. Al 50′ Sgrigna si trova solo davanti al portiere, ma Perin compie il miracolo. Passano pochi minuti e ancora Sgrigna e poi Santana provano la conclusione: fuori di poco la prima, parata dal portiere la seconda.

Minuto 59: Sgrigna viene servito sulla destra in posizione però irregolare, ingresso in area, tocco indietro per Brighi ed è 2 a 0. Al 62′ il colpo del ko: cross dalla sinistra di Masiello per Bianchi che di testa fa 3-0.

Il Pescara è tutto in una mischia in area del Torino risolta dalla difesa granata. Su tutti ottima la prova dell’azzurro Ogbonna.

Il Toro sale a quota 3 a causa della penalizzazione, con la voce ‘0’ nella casella delle reti subite. Per il Pescara un’occasione persa e il bisogno di smuovere al più presto la classifica: ha pesato fin troppo l’inferiorità numerica, ma l’attacco formidabile di Zeman sembra già solo un ricordo.

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