Settanta minuti di assedio non bastano alla Juve per sfondare la porta di un’ottima Lazio e di un fantascientifico Marchetti: finisce 0-0, con un punto che non fa male a nessuno ma con più rimpianti per i bianconeri.
Giusto per non venire accusato di essere juventino (cosa peraltro moderatamente vera), riporto un po’ di numeri: 16 tiri contro 3 (di cui nessuno in porta), 102% di possesso territoriale contro 8%, 58% di possesso palla contro 41%, 11 corner contro 1 etc. etc. Tutti i dati sono a favore della Juve.
Ma nel calcio i dati non servono a una cippa di minchia.
Infatti la Juve ponza ma non caga, anche perché la Lazio è un limone formidabile: il vecchio catenaccio all’italiana quando serve funziona ancora e allora i biancocelesti vi ricorrono quando vedono che la vecchia Signora è arrapata e spinge con la foia di chi ha bisogno di vincere. Nel primo tempo è Giovinco ad avere le occasioni migliori, fa cose pregevoli (vd. stop deliziosi e una semirovesciata che se entra viene giù mezza Torino) però non riesce a buttarla dentro, o perché sbaglia o perché Marchetti para. Il suo compagno di banco, Quagliarella, fa invece la parte di quello che si scaccola e attacca i fichi sotto le sedie: spenta la sua partita, sperando per lui che si scaldi per il Chelsea. La Lazio in avanti è nulla, ma si chiude a riccio.
Nel secondo tempo i bianconeri sembrano partire più fiappi, la Lazio fa capolino timida nella metà campo avversaria, ma è solo un’illusione, poi tutto torna come nei primi 45′. E da lì alla fine ci vuole un san Marchetti per salvare il risultato: miracoloso su Quagliarella che devia da due passi un tiro di Vidal, altrettanto su Marchisio che ci prova da un centimetro, splendido in almeno altre due occasioni limpide della Juventus. C’è spazio anche per una traversa di Bonucci che bestemmia in tutte le lingue che conosce (probabilemente neanche una).
Alessio tenta addirittura l’accoppiata Bendtner-Matri, ma se un pandolone può andare, due sono decisamente troppi.
Reti che rimangono bianche e beato chi ha Marchetti al fantacalcio.
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