L’inutilità delle amichevoli estive: ecco cosa c’è dietro…

Qual è il vero significato delle amichevoli estive?
Capire a che punto è la preparazione? Testare l’integrazione dei nuovi acquisti con il resto del gruppo? Provare nuovi moduli? No! Palle di cuoio vi svela la realtà delle cose attraverso un dossier esclusivo chiamato “Chiselovuolepigliàquestoqui?”

Le amichevoli estive servono a cedere le “palle al piede” che da anni gravitano sui bilanci delle squadre, andando in prestito a destra e a manca per poi ritornare tristemente alla base (che li ripudia puntualmente). Un esempio? Marco Motta. Nella Juve è chiuso da anni; il suo armadietto viene utilizzato per conservare il gel per capelli di Barzagli (centinaia di vasetti) ma nonostante ciò, durante queste prime uscite, ha giocato regolarmente ed è stato continuamente imbeccato dai compagni che di solito preferiscono sputargli in faccia. Ha pure segnato (con evidente complicità della retroguardia avversaria).

Lo stesso vale per Borriello alla Roma. Pur di cederlo, Garcia ha pure lodato la “dinamite” che avrebbe sul piede sinistro, cercando di enfatizzare l’unico particolare positivo capace ancora di attizzare i pochi acquirenti interessati. L’attaccante gioca, sfrutta gli assist di Totti, segna e s’impegna. Non si accorge di avere un cartellino con la scritta: “vendesi al miglior offerente, ma vanno bene pure i sudafricani del Chippa United”.

Nell’Inter trova spazio Jonathan, nel Milan Zaccardo. Insomma… volete altre prove? Le amichevoli estive si formano così: vengono presi 20 montanari volontari (raggruppati in un’insieme chiamato “rappresentativa”), li si paga 5 euro per il disturbo, si fanno giocare i predestinati a levarsi dalle palle e si spera che qualcuno ci caschi e se li porti via prima della naturale scadenza del contratto. Altro che preparazione, si tratta di un’operazione “mercatino delle pulci” mirata allo sfoltimento indolore del gruppo…

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