Professor Zola al Watford: multe salate per chi non conosce l’inglese!

Gestire una squadra multietnica non è certamente facile per nessun allenatore. Gianfranco Zola lo sa bene visto che allenando il Watford, nella Championship inglese, deve fare i conti con ben tredici stranieri, arrivati da tutto il mondo (Belgio, Spagna, Repubblica Ceca, Argentina e Svizzera).

La società di proprietà della famiglia Pozzo ha infatti parcheggiato tanti suoi giovani talenti (oltre agli esuberi) in Inghilterra, creando una nuova Babele difficilmente gestibile dal tecnico sardo che spesso fatica a trovare la giusta sintonia con i suoi giocatori.

Il Watford naviga in cattive acque ristagnando nelle parti basse della classifica nonostante una buona partenza di fine estate. Attualmente occupa la diciottesima posizione ed è reduce da tre sconfitte consecutive, con prestazioni altalenanti a livello di gioco creato e automatismi difensivi, ossia le due fasi che maggiormente risentono della mancanza di comunicazione tra i calciatori. Zola ha individuato nelle difficoltà linguistiche il motivo principale di questa debacle, arrivando a soluzioni drastiche per invertire questa rotta.

I giocatori saranno multati se non impareranno la lingua inglese, l’unico idioma accettato dal tecnico sardo per discutere di calcio con lo staff: “I giocatori avranno un certo periodo di tempo per imparare la nuova lingua ma scaduto questo termine partiranno le multe”. Zola ha rispolverato la vera natura dell’allenatore di calcio che, prima di ogni cosa, deve far crescere umanamente e professionalmente i ragazzi assegnatagli dalla società.

Pensate se lo stesso stratagemma fosse impiegato in  Italia. Si raccoglierebbero tanti di quei soldi da rendere milionarie le nostre compagini. Altro che arabi, la soluzione per migliorare le prestazioni in campo e racimolare soldini arriva dal tecnico sardo, maestro di signorilità e originalità dentro e fuori dal campo.

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