Sette considerazioni sulla vittoria di Sassari e sulla non-sconfitta di Reggio Emilia

Ci ricorderemo a lungo di questa finale scudetto. Se la ricorderanno a lungo i tifosi sardi ma, siamo sicuri, se la ricorderanno anche i tifosi reggiani. E non per forza in maniera negativa. È stato uno spettacolo vero. Di sportività, di basket, di canestri, di errori, di emozioni. Fino all’ultimo possesso. Quattro a tre in una serie che dire combattuta è poco. Un vero eufemismo.

E ci sono cose, di questa finale, che rimarranno scolpite a fuoco nella storia e che qui vogliamo mettere nero su bianco:

1) Una finale trasmessa su Raitre in prima serata. Dite quello che volete. Uno spot meraviglioso per uno sport spesso e volentieri dimenticato. Sperando che non resti una mosca bianca.

34034596_basket-gara-reggio-71-67-su-sassari-un-passo-dallo-scudetto-02) Tutti gli italiani meravigliosi di Reggio (e lo dico da sardo e tifoso della Dinamo). Della Valle, Polonara, Cinciarini, Cervi e tutti gli altri. Una squadra che punta sull’italianità merita sempre un applauso supplementare.

3) Il presidente di Sassari, Stefano Sardara. Aiuta i suoi ragazzi nel riscaldamento, se li coccola prima e dopo la partita, si siede accanto alla panchina, senza disturbare, durante il match, li difende in conferenza stampa. Quando si dice essere il tifoso numero uno della propria creatura.

4) L’entusiasmo dei tifosi. Due palazzetti sempre pieni. Pelle d’oca. Una meraviglia.

5) I canestri da otto metri. Le schiacciate sulla sirena. Le giocate difensive. Le palle rubate. Anche le giocate brutte sono sembrate figlie di uno spettacolo perfetto.

6) Il tifoso di Reggio Emilia che ha messo le mani in faccia a Sosa. Ce lo ricorderemo per tornare a dirgli che una pecora nera in mezzo a tanti veri tifosi non fa notizia.

7) Capitan Vanuzzo. Dopo una vita a lottare in Sardegna per lui un sogno che vale doppio. A volte la fedeltà alla maglia vale molto di più di ogni altra cosa.

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Insomma. La gioia, almeno per il sottoscritto che tifa Sassari dai tempi di Rotondo, è infinita. Ma lo sarebbe stato anche nel caso avesse vinto Reggio Emilia. Con un pizzico di rammarico in più certo, ma consapevole di aver visto qualcosa che nello sport di oggi è più unico che raro.