Succede nel calcio di oggi.

Succede nel calcio di oggi che un giocatore in prestito venga prestato dal prestito. Un giocatore peraltro potenzialmente utile alla causa (tecnicamente parlando) della tua squadra.

Questo doveva essere l’anno della consacrazione di Bojan Krkic alla Roma, considerate le sue caratteristiche in apparenza perfette per gli schemi di Zeman. L’investimento sul giovane talentino delle giovanili del Barcellona è stato peraltro di quelli importanti: prestito a 12 milioni con diritto di riscatto blaugrana per 17 milioni quest’anno, oppure obbligo di riscatto l’anno prossimo per 13 milioni, ma con prelazione a favore dei giallorossi che avrebbero potuto acquisire Bojan a titolo definitivo versando alle casse basche altri 28 milioni.

Investimento all’ultimo considerato forse troppo oneroso, anche a fronte dei 3 milioni annui di stipendio. Così, invece di “rischiare” una plusvalenza di 1 milione (12 pagati, 13 d’incasso per il riscatto del Barca) s’è preferito subaffittare il prestito del giocatore e girarlo a titolo gratuito al Milan…

Se c’è qualcosa che non vi torna, tranquillizzatevi: non torna nemmeno a noi!

Se già il contratto di partenza firmato dal Barca non sembrava un affarone per i Blaugrana, l’opportunità di questa operazione da parte della Lupa ci è totalmente oscura: al bar, tra amici, si direbbe che pare una gran cazzata. Meglio liberarsi di quei tre milioni per un giocatore non di proprietà, l’unica valutazione plausibile che ci viene in mente.

E se al Milan il giocatore non convincerà, i milioni del riscatto del Barcellona, a fine anno, chi se li piglierà?

Anche questo ci è abbastanza oscuro.

Le macchinazioni della finanza del pallone, con la finanza nel pallone, non smettono mai i stupirci.

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