Vucinic e Marchisio: la Juve allunga in “stile Ibarbo”.

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L’allungo della Juve sale a 12 punti. L’obiettivo è riuscire a emulare Ibarbo (traguardo duro da raggiungere e ancora molto, molto, molto lontano). L’esultanza di Conte a fine gara dimostra l’ennesima “crescita” dei bianconeri verso uno scudetto infilato per metà nel taschino.

Chi ha criticato l’allenatore pugliese, per alcuni gesti un po’ troppo plateali, dovrebbe tener conto della schifosa e ignobile scritta esposta dai bolognesi in curva: “Pessotto simulatore si è buttato….o era rigore?”. Mai scherzare sulla vita umana, soprattutto quando si va ad attaccare la debolezza passata di un uomo e un gesto disperato ancora di difficile comprensibilità.

Ma torniamo alla partita. Vucinic gioca un primo tempo da schiaffi: indolente, passo da formica (cioè quello del compagno d’attacco), tempi sotto porta da rivedere. Joe Vinco, dal canto suo, si muove tantissimo ma sbaglia ancor più. Gioca una partita discreta ma commette migliaia di errori d’impostazione e si mangia qualche gol di troppo. Dall’altra parte il Bologna è ordinato e tagliente. Diamanti, Gabbiadini e Gilardino tengono in apprensione Buffon (fantastico in uscita sulla punta) e la difesa bianconera.

La partita potrebbe cambiare quando Perez inizia a regalare calcioni a tutti. Bergonzi, la cui pettinatura è un insulto per la comune decenza, lo grazia per un rosso abbastanza sacrosanto dispensando poi gialli a profusione. La partita sembra in stallo fino alla mossa geniale di Pioli che fa entrare Naldo, probabilmente preoccupato per le scorribande degli attaccanti torinesi. Il gigante brasiliano si fa infinocchiare da Vucinic che fredda, di punta, un buon Curci. Vantaggio Juve e partita mutata. Il gol di Marchisio ( assist splendido dello stesso Vucinic) chiude i conti nonostante il Bologna non si arrenda fino alla fine.

La Juve esulta e mette un altro mattone sul muro dello scudetto. Vucinic, decisivo, si riscatta dopo un primo tempo da fucilazione. Conte, mostrando altresì il suo carattere ribelle, può pensare ai bavaresi: biscotti e calciatori.

 

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