Che brutto quando i tifosi fischiano i giocatori della propria squadra.

Ci pensavo ieri, verso la fine di Juventus-Bologna, quando uno sconsolato De Ceglie è uscito dal campo tra gl’impietosi fischi dei propri tifosi: ha senso fischiare uno dei giocatori della tua squadra, anche se ha commesso un grave errore?

 

Il povero De Ceglie viene da due prove non proprio brillanti e ieri è stato l’autore di un assist al bacio per lo splendido gol di Taider, che sfortunatamente però giocava nella squadra avversaria; la cosa non ha fatto piacere alla curva bianconera, che al momento del cambio ha fatto sentire il proprio dissenso con una marea di fischi. A mio giudizio evitabili.

Prendo De Ceglie come caso esemplificativo, ma la mia è una riflessione generale: un tifoso ha il diritto di fischiare la propria squadra quando la squadra non s’impegna, quando i giocatori passeggiano per il campo ogni partita; altrimenti, il vero tifoso la squadra la sostiene. tanto più dovrebbe sostenere un giocatore in difficoltà, quando la forma fisica fatica ad arrivare.

Nel caso specifico De Ceglie è uno che ha fatto tutta la sua carriera nella Juventus, ha sgomitato per trovare spazio in prima squadra, ha sempre dato il massimo e viene da un campionato ottimo: perché fischiarlo?

Scene come quelle di ieri sera si aggiungono alle tante, piccole e grandi scene infelici del mondo del calcio. I tifosi tutti prendano spunto dagli ultras dell’Atalanta, capaci di applaudire i proprio calciatori anche dopo le sconfitte.

Comments are closed.