Italia: quando Berlino ci porta fortuna.

L’Italia, si sa, è un paese di calciofili e di calciatori; ma ancor più di allenatori, s’intende. Dici Berlino e pensi al Mondiale del 2006, a Grosso-Del Piero (erano a Dortmund, ma chi se lo ricorda?), a Materazzi-Zidane, all’urlo degli azzurri dopo l’ultimo rigore. Dici Berlino, oggi, e pensi sempre azzurro: non per il colore delle maglie, ma per quello dell’acqua e dei costumi. Un colore che si abbina bene (benissimo) a un altro, molto pregiato: l’oro. A Berlino l’azzurro s’accompagna sempre con un po’ d’oro, ormai è una tradizione.

Dici Berlino, oggi, e pensi che in questa domenica d’autunno (siamo in agosto, ma non sembra) finiscono gli Europei di nuoto in Germania; sono durati poco, molti li hanno snobbati (leggi prime pagine dei quotidiani sportivi), ma sono durati quel tanto che basta per regalarci belle soddisfazioni. Dalle donne, soprattutto, come al solito: Federica Pellegrini s’è mangiata i 200 sl per la terza volta consecutiva; e poco male se ferisce un po’ le orecchie il suo accento di Spinea mentre dice “Head & Shoulders”, o menre riesce a pronunciare una venetissima “ere” anche quando dice “Enel”; poco male se non sta simpatica a molti: quando c’è da vincere, lei c’è; e tanto basta. Una sicurezza Tania Cagnotto e Francesca Dallapè, ormai per la sesta volta consecutiva sul gradino più alto del podio continentale nei tuffi in sincro da 3 metri: mai nessuno come loro; e poco male se la timida Francesca da sola fatica a sfondare: il proscenio è tutto per Tania (oro anche nel singolo, dal trampolino da 1 metro), lei lo sa, ma tace, lavora, e segue l’amica nella vittoria, quando conta. E poi ancora Martina Grimaldi, che va a vincere ancora nei 25 km di fondo e nella staffetta 4×100 dove è andata così forte che sembrava qualcuno avesse sparato all’avversaria, di parecchio in vantaggio su di lei fino a 25 metri dall’arrivo.

Loro sono le nostre certezze, ma per fortuna abbiamo avuto anche qualche bella novità – ed è tanto, troppo, che non succedeva: un diciannovenne di Carpi con un nome anacronistico e un po’ ecclesiastico si è imposto a sorpresa negli 800 e nei 1500 sl (record europeo): Grergorio Paltrinieri stacca tutti e morde la medaglia più ambita a fine gara; un ragazzo che farà strada, si dice, e che festeggia alla grande a fianco di un suo compagno, Gabriele Detti, splendido bronzo in una gara sui millecinque che ha parlato italiano per 2/3. Altro bellissimo bronzo quello di Arianna Castiglioni nei 100 rana: lei ha 17 anni e si allena con l’amico Gregorio: “Il mio obiettivo in allenamento è non farmi doppiare da lui” dice intervistata; sorride. Lo farà molte altre volte, ce lo sentiamo.

Dici Berlino e pensi che questi campionati si chiudono oggi, al momento con 18 medaglie azzurre. Al momento, diciamo, perché Tania e Federica oggi potrebbero regalarcene altre due di pesanti e, forse, non solo loro.

Dici Berlino e pensi che forse, nello sport, ci porta proprio fortuna.