La differenza tra Juve e Milan: armadi contro principesse e ranocchi.

C_29_fotogallery_1001262_upiImmagineLancioIl primo sabato di campionato ha messo a nudo le differenze tra Juve e Milan. Entrambe, in questo esordio, avevano di fronte due squadre pericolose e due trasferte insidiose. La prima ha vinto soffrendo a Genova sotto un diluvio degno di Noé; la seconda ha perso a Verona sotto uno scroscio di applausi ironici. Da una parte Tevez non ha brillato ma ha deciso la partita, dall’altra Balotelli ha regalato un assist d’oro ma ha peccato di poca incisività. I suoi 75 “vaffanculo” in un minuto verso l’arbitro sono però entrati nel Guinness dei primati.

La grande differenza tra le due compagini è la difesa. La Juve possiede un trio di armadi che danno solidità e sicurezza anche durante i periodi di forma precaria: Barzagli (nonostante abbia raddoppiato il suo diametro ingoiando Giovinco tutt’intero) Bonucci (nonostante il suo essere Bonucci) e Chiellini (nonostante il suo naso entri in forma a ottobre) non hanno mai dato l’impressione di essere una barca pronta ad affondare. Senza contare Ogbonna, un sostituto di lusso per Conte.

Leggere i nomi della difesa milanista fa venire l’orticaria prima dell’inizio del match. Mexes, ancora più bionda, è sempre una principessa preoccupata più per la propria acconciatura che alla marcatura dell’avversario (Toni ringrazia); Zapata è il re indiscusso delle sbavature, nonostante non abbia più 2 anni (Toni ringrazia); Constant è imbarazzante in tutti i sensi: il ranocchio che neanche Sara Tommasi vorrebbe baciare; Abate una mammoletta. Silvestre, rifiuto dell’Inter, urge come il pane (e questo dice tutto….).

Galliani new-thumb-thumbCosì è facile tirare le somme. Da una parte c’è una squadra solida, dura come il marmo, capace di sfruttare una delle poche occasioni create grazie alla sua difesa affidabile.Anche durante giornate difficili non sorprende che abbia portato a casa l’intera posta in palio. Dall’altra una squadra che deve per forza segnare tanti gol vista l’acqua che verrà imbarcata nella retroguardia: i difensori rossoneri non sono più in garanzia (tranne De Sciglio) e andrebbero rottamati in blocco per far spazio a modelli più nuovi e affidabili. Ditelo a Mastro Lindo.

 

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