Le trappole dell’opinione: il giorno dopo Juve-Napoli.

La partita di ieri tra Juventus e Napoli è stata un putiferio di polemiche: tutto normale, ma bisogna stare attenti a non cadere nelle trappole delle opinioni, nella scarsa visuale dei paraocchi di campanile.

I tifosi si lamentano perché dentro brucia il fuoco che obnubila la ragione ed è pure abbastanza normale, ma se ti sparo non posso lamentarmi se mi mettono in prigione, giusto? Posso pensare finché voglio che devo rimanere libero come un uccellino, ma non è proprio così che funziona.

Detto ciò, se ai tifosi concediamo un po’ di acredine quando le cose vanno storte, agli addetti ai lavori proprio no. Esempio, senza fare troppi nomi: uno dei telecronisti RAI, ammettendo che Pandev si sia rivolto in maniera diciamo poco lusinghiera contro arbitro e guardalinee, ha così commentato: “Secondo me un arbitro in questa situazione dovrebbe girarsi dall’altra parte e far finta di non sentire.” Eh, secondo te forse, ma secondo il regolamento no! Un calciatore è passibile d’espulsione quando ” usa un linguaggio o fa dei gesti offensivi, ingiuriosi o minacciosi”. Quindi, come si dice, mangiarsela.

Poi ascoltiamo il commento alla partita in un servizio dell’emittente Sportitalia: “Partita fortemente indirizzata da Mazzoleni.” Poi ancora, con sarcasmo: “Un Mazzoleni in grande forma” e “Il Napoli non avrà sempre Mazzoleni sulla sua strada”.

Un po’ di sano sarcasmo, ci sta, però avendo visto la partita c’è parso più che altro che sia stato il Napoli ad indirizzare la partita: di Pandev abbiamo già detto; poi Fernandez e entrato in scivolata in area di rigore su Vucinic che doveva ancora ricevere palla. Un altro commentatore RAI ha detto a fine partite: “L’episodio di Matri più questo alla fine fanno un rigore”. Ehm… no, non è nemmeno così che funziona: quello su Matri non era rigore (anzi poteva starci l’ammonizione per simulazione), quello su Vucinic è netto. Le sanzioni non si danno per somma di mezze infrazioni, anche perché le mezze infrazioni non esistono: o è fallo, oppure no. Infine, le espulsioni di Zuniga e Mazzarri: ineccepibile sia il doppio giallo al giocatore che l’allontanamento del tecnico per le continue e teatrali proteste.

Non è questione di favoritismi e nemmeno di errori: è il regolamento, baby.

Altre dichiarazioni arrivano invece oggi, su altra questione, da Zdenek Zeman, che dice: “Un allenatore che abbia una lunga squalifica non dovrebbe allenare durante la settimana.”  Non capiamo il perché dell’implicita differenza tra una squalifica lunga e una squalifica corta, ma possiamo essere assolutamente d’accordo col tecnico boemo: se sei squalificato, non alleni. Mai. Ci sta.

Però, anche in questo caso, le norme dicono qualcosa di diverso: e allora o ci si mette a un tavolo per cambiarle, queste norme, oppure vediamo di prenderne atto e andare avanti senza troppi vittimismi.