Non c’è pace per Lance Armstrong.

Giusto qualche settimana fa era giunta la notizia dell’ennesima richiesta di radiazione per Lance Armstrong da parte dell’Usada; l’ex ciclista texano aveva rinunciato a difendersi per quieto vivere, pur sapendo che sugli albi d’oro i suoi sette tour de France sarebbero stati cancellati (e probabilmente riassegnati all’Inter). Lui si sentiva di averli vinti e non dovendo più gareggiare in bici, forse ha pensato “Sticazzi, e a me chemmenefrega?”.

Sbagliato.

Lance avrebbe voluto partecipare alla maratona di Chicago per raccogliere fondi a favore della ricerca contro il cancro (problema che purtroppo ben conosce da vicino), ma gli organizzatori hanno risposto picche: niente atleti che sono ricorsi in squalifiche. Poco importa che le intenzioni agonistiche della gara fossero ben lungi dall’essere preponderanti, poco importa che gli scopi del buon Lance fossero assolutamente lodabili… se t’hanno squalificato, non corri.

Caro Lance, quest’anno non te ne gira una (ma immaginiamo che gli girino molto…).

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