Domenica oroscopante con Oroscopalle: siete tornati dalla messa? Oroscopate assieme a noi!
Ariete: andata l’altana andalusa, avete amata la matta ariana. Ancora andate a lavar panni con la panna, la moto in panne, ma Anna v’aiuta ad amare la mandorla amara.
Toro: toro, tosto torna che ti tocca tagliar la torta in tre tocchi. Tanto t’attanaglia la tenaglia del torto che trovi di tatto trotterellare a Trento tra trentatré trentini e tre tigri.
Gemelli: gemono le gemme e geme il germoglio germano; Genoveffa, gelosa, gestisce la gelateria genovese già gestita dal Gennaro gelatinato nel giorno del suo genetliaco.
Cancro: carico il cancro carica la carena col braccio in cancrena. Carino il cartello dei cartoni, caro l’ermo colle da cui cadono cariatidi a ventiquattro carati contro i carri armati.
Leone: l’è un leone lesto e leale, ma le ali del liocorno librarsi all’aere si lasciano leggere; leggere libri è lecito, leccare lecca lecca è leporino. Levi, si levi!
Vergine: verga la verga con la vera vertigine di Virgo. E venga il varo del verace verificatore, e vinca Varenne e vada a Varese con virtù verginali.
Bilancia: bolle la bile del boiler, ballando in balera con le bouncing balls. Bello il ballo, ma il bullo ribolle di baldo bollore e col broncio bruciante fa breccia.
Scorpione: lo scorpione si scopre e fa una scorpacciata di scarpe; poi scappa a capo scoperto scoraggiando lo scoppiare dell’oroscopo di oroscopalle.
Sagittario: sa gittare sassi e getta sassate il sagittario. Sa giammai trarre saette trattenute nel gesso, e si getta tanto e troppo nel suo gemito taurino.
Capricorno: carpe diem capricorno cornuto di Capri: apri il carro del capro espiatorio e corri a incornare il coro dei cornuti!
Aquario: acqua in bocca a quanti accusano l’aquario di avere un acquario acquitrinoso. A questi quietamente questioniamo le quietanze di qualunque questione.
Pesci: chi piscia poscia non piglia pesci.
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