Siena, lo scudetto che non t’aspetti.

Nell’anno dello smantellamento del suo dream team, la Mens Sana Siena riesce a vincere il suo settimo scudetto consecutivo, ottavo della sua storia; se non il più bello, certamente quello meno atteso.

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In estate la truppa che aveva reso grande Siena negli ultimi anni si divide: Pianigiani, il coach di mille vittorie, se ne va al Fenerbahce e si porta dietro David Andersen e l’idolo di casa, Bo McCalebb; Stonerook, il capellone, si ritira. Rimangono Ress e Moss, ma squadra è tutta da rifare e arrivano, tra gli altri, Bobby Brown e Daniel Hackett, che si riveleranno decisivi a fine stagione. Ma inizio anno tutto sembra una scommessa e coach Luca Banchi non parte benissimo: la supercoppa estiva va a Cantù e l’inizio in campionato è stentato. Fuori dal campo, le casse societarie che si svuotano e la proprietà che è costretta a tirare i cordoni della borsa.

La cavalcata inizia tra la fine del 2012 e il 2013: seppur con un po’ di alti e bassi, la Montepaschi vince la Coppa Italia e centra i playoff; il prezzo da pagare è l’uscita dall’Eurolega dopo l’illusione di cinque vittorie di fila nelle top sixteen.

Nei playoff, due vittorie portate a casa a gara sette e una finale conquistata in trasferta, a gara 5, 63-79.

Onore a Siena, dunque, e a un gruppo che ha saputo vincere nonostante tutto!

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