Terremoto in Serie A: la caduta dei giganti.

Proviamo a fare qualche considerazione sull’ultima giornata di campionato, la prima del 2013. Sono cadute sul campo Juventus, Inter, Fiorentina e Roma. Sconfitte diverse che favoriscono Milan, Lazio e Napoli. Vediamo di dire qualcosa in più:

INTER: Si magna si beve e si riprendono gli allenamenti solo il 2 gennaio. Conseguenza normale: una squadra pesante lenta e meccanica. In più Stramaccioni schiera gente inguardabile che non dovrebbe essere accostata all’Inter manco con il binocolo: Jonathan e Pereira sugli esterni sono pericolosi quanto un gatto che gioca con il suo gomitolo. Senza poi considerare l’attacco asfittico: Milito a cui sono stati chiesti gli straordinari (ieri non c’era); Cassano fumoso e disordinato; Palacio che attraversa un periodo di imprecisione enorme; Rocchi sulla via della pensione. Difficile centrare il terzo posto con queste “bocche da fuoco”.

FIORENTINA: Per la squadra di Montella bisogna dire che senza il Perin del primo tempo probabilmente non sarebbe in questa lista. Eppure perdere in casa con il Pescara fa male e rischia di destabilizzare un gruppo capace di intraprendere un percorso fantastico. Ora non ci si può più nascondere e la pressione conterà sulle spalle dei viola che giocano per degli obiettivi realmente concreti. Vedremo.

JUVENTUS: Conte ha optato per un programma opposto a quello di Stramaccioni. Tanti allenamenti e carichi di lavoro hanno imballato un po’ le gambe dei suoi giocatori. Specchiarsi davanti alla propria bellezza può costare una figura di merda non indifferente contro una squadra in crisi e in dieci uomini. Narcisi imprecisi e decisamente troppo supponenti. In Champions errori di questo tipo sono molto più sanguinosi quindi meglio che siano avvenuti in un contesto in cui il vantaggio accumulato poteva concedere una pausa.

ROMA: “Con due passaggi li castighi”. Laconico Mazzarri a fine partita per descrivere il sistema difensivo di Zeman. Squadra ancora con alti e bassi incredibili. Ultimi mesi del 2012 avevano evidenziano il fortino casalingo e il budino da trasferta. Il 2013 ha confermato tutto ciò. e stavolta niente “daje” zemaniano per svegliare i giocatori spenti e poco reattivi: vedere Piris in campo è un colpo al cuore per tutti quelli che amano il calcio.

Quattro squadre che si sono svegliate bruscamente dalle vacanze. Una rotta da correggere immediatamente per non incappare in altri errori più costosi. Sbagliare è umano, perseverare è da coglioni.

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