Cotti e mangiati.

E, per la precisione, mangiati col cucchiaio.

 

Noi ci credevamo, invece l”Udinese viene fatta fuori ai calci di rigore dallo Sporting Braga e vede sfumare anche quest’anno il sogno Champions League. Il primo tempo della partita ci aveva illuso: i bianconeri di Guidolin hanno giocato come sanno e devono fare, subendo qualche rischio calcolato ma andando in vantaggio con una bellissima azione (gol di Armero in tuffo) e poi tenendo il controllo della partita.

Poi la débâcle.

Nel secondo tempo i friulani hanno avuto un crollo fisico incredibile e hanno lasciato giocoforza la partita ai lusitani. Simbolo di questa partita il colombiano Armero, tanto decisivo nei primi 45 minuti quanto inguardabile nel resto della gara: forma fisica imbarazzante, niente più fiato per rincorrere gli avversari, errori di ogni genere in fase d’impostazione e di conclusione. Dopo il pareggio rocambolesco di Ruben Micael, in cui Brkic dopo essere stato decisivo in un paio d’occasioni s’è addormentato in piedi, l’Udinese ha avuto almeno tre limpide occasioni per chiudere la partita: su una viene fischiato fuorigioco inesistente a Di Natale, al resto ci pensa proprio Armero, che prima si trova solissimo davanti a Beto in area e cade (sempre da solo) come una balenottera spiaggiata, e poi in una situazione simile non sa bene cosa fare e tiracchia sul portiere.

Passati indenni i tempi supplementari, si arriva ai rigori e s’incrocia le dita, ma dei dieci tiratori l’unico a sbagliare veste la maglia bianconera: è Maicosuel che tenta un pallonetto di staminchia, lentissimo e centrale, che finisce in muso a Beto, rimasto quasi fermo ad aspettare.

Udinese fuori e con tanti rimpianti. Arriva a giocarsi il sogno totalmente fuori forma; fa vedere per un tempo che anche quest’anno l’Udinese c’è, ma dopo l’intervallo i calciatori rientrano già in riserva.

E senza benzina non si va da nessuna parte.

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