Calciomercato: perché in Italia siamo un po’ imbecilli.

E’ forse un problema di esterofilia, lo si dice da sempre; le società italiane preferiscono guardare ai giovani degli altri campionati, con un occhio di riguardo verso il Sudamerica: si cerca altrove la gallina dalle uova d’oro piuttosto che far crescere bene i nostri pulcini.

Convenienza economica? Talvolta.

Ma i soldi le nostre società li spendono eccome, quando invece potrebbero guadagnarne; anche perché ultimamente costoso sta diventando sinonimo di bravo e si fa lotta a chi la spara più alta. All’estero, ovviamente. Ma vediamo di fare un paio di esempi:

Lucas Moura, sogno di mercato dell’Inter e INCREDIBILMENTE finito tra le file del Paris Saint Germain, che come nei migliori videogiochi ha attivato il trucco “soldi infiniti”, aveva una clausola rescissoria di 30 milioni di euri e Leonardo ne ha offerti al Sao Paulo qualcosa come 43, neanche fossero noccioline. Per un giocatore classe ’92, giovanissimo; praticamente si deve portare dietro anche la mamma per succhiare il latte. E ha sempre e solo giocato in brasile, dove si sa le difese sono solide come quelle di Nane e Bortolo al campetto dell’oratorio.

Altro classe ’92 è lo spagnolo Iker Muniain, neanche a dirlo ribattezzato Il Messi basco e munito di clausola rescissoria di 45 milioni di euro (anche lui con tettarella annessa, s’intende). Forte, mica diciamo di no; sarà pure il Messi basco, mica diciamo di no; si saranno pure messi un basco, in testa, mica diciamo di no… ma la valutazione ci pare un tantinello esagerata, per uno che ancora non ha dimostrato alcunché. Eppure le società, anche per lui, già sono in fila.

E noi? Noi in Italia che facciamo?

Un cazzo, come al solito.

Perché i nostri ragazzi sono forti sì, ma mica hanno il fascino del conquistatore straniero! Noi i nostri Giovinco, che si fosse chiamato Giovincao sarebbe costato 40 milioni, li mandiamo in prestito ai vari Brescia e Parma per due franchi. I nostri Insigne, che si chiamasse Insignes giocherebbe nel Barcellona e tutti sbaverebbero per lui, li mandiamo a farsi le ossa in serie B. Così, per dirne due che alla fine, bene o male, sono tornati alla base da protagonisti.

Ma non solo: i nostri non solo non li sappiamo vendere ai prezzi degli altri, ma neppure li vogliamo! Che schifo i nostri ragazzi! Bleah! Nessuna società italiana, magari disponibilissima a trattare un dei succitati Lucas o Muniain per cifre che neanche alla Playstation sarebbero umane, ha preso in considerazione di spendere 10-12 milioni per Verratti.

Perché?

Beh, perché tutti quei soldi per uno di vent’anni mica li vado a spendere!