Gli ultras del Verona insultano Morosini: i nostri tifosi perdono un’altra occasione per tacere.

Una volta erano i famigerati hooligans inglesi il modello negativo per antonomasia del mondo del calcio. Ma l’Italia della mafia e degli scandali, quando si tratta di cose da condannare, non vuole essere seconda a nessuno. E così un gruppo di teste di cazzo, tifosi del Verona per sciagura della città tutta, decidono durante la partita contro il Livorno di intonare cori d’insulti contro Piermario Morosini, calciatore granata morto la scorsa stagione sul campo del Pescara.

 

A dissociarsi in prima persona dai suddetti imbecilli ci ha subito pensato il d.g. dell’Hellas, Giovanni Gardini: “Mi dissocio e mi scuso, per fortuna non li ho sentiti.”

Li hanno sentiti in tanti, però; li ha sentiti e filmati la Digos, li sentiranno in migliaia se il video della sicurezza sarà reso pubblico. E lo speriamo, perché un gesto tanto vile dev’essere messo alla gogna e persone tanto stupide non dovrebbero entrare negli stadi (non dovrebbero entrare neanche nelle piazze e nelle strade, per quanto mi riguarda).

Il calcio italiano ha perso un’altra occasione per dimostrare la propria maturità e i tifosi italiani un’occasione per stare zitti. Ci dispiace per l’immagine dei tifosi per bene (ce ne sono) che vanno allo stadio solo per divertirsi e si lasciano andare magari agli sfottò perché ci stanno, ma nei limiti del buon senso e della decenza.

Ci dispiace perché siamo ancora qui a parlare di quel calcio che non ci piace. Proprio per niente.

Speriamo che almeno una delle teste di cazzo che urlava lì in curva questo pomeriggio ci legga così possiamo rivolgergli il nostro sentito “Vaffanculo, coglione!”

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