Stagione quasi finita per Meireles. Infortunio? No, squalifica.

Raul Meireles, centrocampista portoghese del Fenerbache, si becca la bellezza di 11 giornate di squalifica per un presunto sputo all’arbitro e altrettanto presunte offese di stampo omofobo all’arbitro suddetto.

 

Le immagini, a dire il vero, non chiariscono moltissimo: al giocatore si rimproverano uno sputo che però non si vede (l’arbitro peraltro non reagisce né si pulisce, quindi… boh!) e un gesto considerato offensivo per la comunità gay in Turchia, ovvero quello che da noi si usa per indicare paura (quello con le dita unite rivolte verso l’alto).

Queste le dichiarazioni del giocatore:

 “Sono stufo di essere accusato di aver sputato contro l’arbitro. Ho un figlio di 8 anni, riuscite a immaginare quello che direbbero i suoi compagni di scuola rovinando la mia immagine ai suoi occhi?”.

Per quanto riguarda invece il gesto, considerato appunto di natura omofoba:

“Ho molti amici gay che rispetto profondamente e con quel gesto che ho fatto con la mano volevo dire all’arbitro che aveva paura dei tifosi di casa. Guardate al mio taglio di capelli, a come mi vesto, non sono una persona che ha pregiudizi, in quel gesto non c’era niente di omofobo, non sapevo che in Turchia volesse dire altro. Volevo solo far capire all’arbitro che è un codardo, ma le sue accuse sono oltraggiose e infamanti e agirò per vie legali per provare la mia innocenza”.

Uno sputo che forse non c’è, un insulto di dubbia natura… a chi crediamo?

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