Tania Cagnotto d’argento: questione di centesimi.

Una questione di misure. Maledettissime e brevissime misure. Un trampolino messo ad un metro d’altezza, tuffi calcolati con il lumicino (ogni errore da questa breve distanza può essere decisivo), punteggi simili per una gara tesa e combattuta. Alla fine rimane l’amaro in bocca per Tania Cagnotto. Un argento che profuma e colora come l’oro.

L’azzurra, dopo una gara perfetta, si arrende per soli dieci schifosissimi centesimi a una rivale storica. Una briciola che la pone dietro la solita cinese robotizzata, ad un passo da un risultato storico. Una rivoluzione che avrebbe fatto di nuovo pensare alla prossima fine del mondo, una destabilizzazione delle gerarchie internazionali, un nuovo ordine per l’umanità intera.

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Un tuffo dietro l’altro alla ricerca della perfezione. Una gara sempre in testa fino a quell’ultima rotazione finale, in cui il coefficiente più elevato ha regalato quella minima differenza decisiva di classifica (e conseguentemente l’oro) alla cinese. Ma Tania ha regalato davvero un sogno a tutti gli italiani: un’intera nazione spinta dall’orgoglio nel vedere una connazionale sfidare lo strapotere mandorlato; una schiera di divani indignati per il finale agrodolce.

Tutti motivi per esaltare la nostra tuffatrice. Grazie Tania. Avrai preso l’argento ma per noi resti un patrimonio sportivo più prezioso dell’oro. Senza contare che hai fatto girare la testa a milioni di italiani. Insomma.. brava, bella, sexy, campionessa.. cosa volere di più?

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