Tanto per iniziare bene…

…Juve-Parma finisce tra le polemiche: un rigore da non dare e un gol fantasma. Venghino signori, non ci si fa mancare niente!

 

La partita è pallosetta per tutto il primo tempo, in cui l’unica emozione è data da un rigore che non doveva essere concesso; su un rimpallo Vucinic tocca per Lichtsteiner in fuorigioco (forse il guardalinee pensava fosse di Paletta l’ultimo tocco), Mirante lo stende e l’arbitro fischia. Sul dischetto va Vidal: Mirante è fuori dai pali, in area entra chiunque… il rigore sarebbe da ribattere, ma il cileno lo sbaglia e l’arbitro lascia correre, forse per applicazione della sventurata regola “errore patta errore”. Poi quasi nulla.

Arriva il secondo tempo e i bianconeri si ricordano di essere i campioni d’Italia, prendono il possesso del campo e non lasciano respirare il Parma, ma il baricentro alto della Juve è un’arma a doppio taglio: se tuoi difensori stanno sulla tre quarti avversaria, significa che ci sono undici giocatori in un quarto di campo a difendersi contro le tue  azioni. Claustrofobia.

E infatti le azioni pericolose non sono moltissime, ma quante bastano. Ci pensa Asamoah a scardinare la difesa emiliana con una bella sgaloppata che finisce con un passaggio morbido morbido per Lichtsteiner che, non sapendo proprio come sbagliare, fa gol: 1-0.

Poco dopo Vidal si fa fare lo shampoo da un difensore del Parma e sulla punizione successiva Pirlo beffa la barriera tirando basso; Mirante para giusto sulla linea, ma forse no. L’arbitro di porta assegna il gol. Noi non ci esprimiamo: dalle immagini viste in televisione davvero non si può dire se era dentro o meno; aspettiamo eventuali altre inquadrature e per il momento ci fidiamo con riserva. Il Parma protesta e le polemiche aumentano.

Come troppo spesso accade nel calcio italiano, una squadra può anche meritare ampiamente di vincere la partita, ma la cosa passa in secondo piano.

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